PARTE SESTA
Una tela sinestesica.
Prendendo la cabinovia Spinale si arriva allo Chalet Fiat, un rifugio molto elegante e sofisticato, situato nel bel mezzo di una vallata che sembra infinita, tra dolci montagne verdi sovrastate da cime rocciose e innevate, interrotte solo da sentieri armoniosi e qualche abete solitario. Sembra di essere in un deserto rigoglioso, dove le dune erbose formano morbide curve, in netto contrasto con le sagome appuntite delle montagne bianche e rocciose sullo sfondo.
Durante la camminata, leggermente in salita, ascoltiamo con meraviglia il richiamo delle marmotte, e riusciamo anche a scorgerne un paio, mentre timidamente fanno capolino dalle loro tane. Il suono dei grilli si mescola con il colore variopinto dei fiorellini dei prati, dipingendo una meravigliosa tela sinestesica.
Esausti arriviamo al Boch, un modernissimo rifugio, dove decidiamo poi di pranzare. Vengo quasi investita dalla confusione delle persone che ci hanno preceduto, quasi catapultandomi in un’altra dimensione.
Forse avrei preferito rimanere tra le verdi dune di quel deserto rigoglioso, cullata dal suono dei grilli e dal richiamo delle marmotte, la colonna sonora di questa bellissima estate.
RACCONTI SOTTO I MONTI
ECOBOOM
Un grande cambiamento per i pannolini e per il nostro pianeta.