Quante volte noi genitori abbiamo dato un bacio ai nostri figli con lo scopo di eliminare magicamente qualche loro malessere, disagio, ferita, fisica o mentale che sia? Un improvviso male al pancino, un ginocchio sbucciato, il non volersi allontanare dal proprio genitore per andare all’asilo. Un bacio diventa così un gesto di amore, conforto, protezione, un messaggio inequivocabile per trasmettere loro sicurezza e affetto. E sicuramente una medicina “alternativa”, senza effetti collaterali, che funziona! Un po’ come i vecchi rimedi della nonna, non sempre avvalorati da studi scientifici, ma di certo accreditati dalla saggezza popolare dei nostri antenati.
Un bacio visto da una risonanza magnetica
Di studi scientifici che testimoniano la potenza di un bacio tra due persone, tra madre e figlio, oppure tra due amanti, ne abbiamo diversi. In passato lo scienziato Christian Keysers dell’Università olandese di Groningen aveva fotografato due innamorati nel momento di un un bacio, immortalando il momento in cui le medesime aree del cervello si attivavano all’unisono. Anche la ricercatrice Rebecca Saxe, del Massachussets Institute of Technology, è riuscita a fotografare, attraverso una risonanza magnetica, il momento di un bacio con il suo piccolo di appena due mesi, dimostrando l’esistenza e l’incredibile potenza di una vera e propria connessione tra due individui, uniti da un profondo legame affettivo.
Perché il bacio della mamma è come una medicina
Oltre all’aspetto simbolico del bacio, si possono riscontrare dei benefici concreti e tangibili sulla salute fisica e psicologica del bambino. Un bacio infatti provoca una vera e propria reazione chimica nel cervello della mamma e del bambino, stimolando la produzione di ossitocina, quello che viene comunemente definito “ormone dell’amore”, che contribuisce ad aumentare i comportamenti sociali e positivi come altruismo, generosità ed empatia.
L’ ossitocina regola la relazione umana madre-neonato durante l’allattamento, e inibisce addirittura i centri della paura del cervello facendo in modo che l’effetto degli stimoli legati a tale paura si riducano più facilmente.
Viene poi rilasciata la dopamina, che stimola una sensazione di benessere e la serotonina, l’ormone del buonumore.
Quello che possiamo dedurre dagli studi della neuroscienziata Rebecca Saxe è che questa meravigliosa sinergia tra verità scientifica e il sentimento d’amore, due dimensioni spesso opposte e contrastanti, riescono a coesistere di fronte all’espressione del sentimento d’amore più forte al mondo, quello tra una madre e suo figlio.