Breve storia della Befana
Quella della Befana, la celebre vecchietta che a cavallo della sua scopa porta ai bambini dolcetti e carbone, è una figura ambigua tra bene e male, e trova la sua collocazione in un mix di tradizioni pagane e mitologiche, per poi fondersi con elementi folcloristici e cristiani. Il termine befana significa “epifania”, dal greco “bifania” e le sue origini sono legate al culto di Diana, dea dell’abbondanza e della cacciagione.
Era conosciuta dai celtici come la regina del Freddo, mentre per le tradizioni pagane era la personificazione di Madre Natura, rappresentando con il suo aspetto invecchiato e avvizzito un ciclo di vita ormai giunto al termine e un anno ormai concluso.
In Russia la Befana è conosciuta come Babushka e arriva insieme a Padre Gelo per distribuire doni e regali ai bambini.
La chiesa Cattolica dell’Alto Medioevo assegnò alla Befana una connotazione negativa, trasformandola in una strega da mettere al rogo, al fine di condannare i riti propiziatori pagani.
Superato poi il periodo di maggiore oscurità, la chiesa volle ridimensionare la figura sinistra della Befana, attribuendole un ruolo attivo all’interno della storia dei Re Magi.
Cosa rappresenta il carbone?
Il carbone è ciò che rimane dal falò di fine anno, un vero e proprio rito propiziatorio per festeggiare la fine dell’anno appena trascorso, di cui rimane solo un ricordo lontano. Seguendo i paradigmi della morale cattolica invece, cenere e carbone sono diventati da simboli propiziatori a una sorta di punizione per i bambini monelli.
La Befana, figura ambigua e inquietante, viene chiamata in causa dai genitori come fedele alleata per indurre i nostri figli a comportarsi bene.
Al di là delle credenze religiose o dei riti pagani, al di là di Gesù’ Bambino, di Babbo Natale, dei Re Magi o della Befana, quella del 6 gennaio è una tradizione che come tante altre crea un ponte, un’ancora, un solido e valido appoggio per tenere insieme passato, presente e futuro.
Ed è sempre utile mantenere viva la memoria delle storie passate e tramandare le buone tradizioni ai propri figli, per poter creare momenti di condivisione, convivialità e serenità con loro e con le persone a noi care.